Le spighe di diverse graminacee costituiscono una tipica “emergenza” della stagione estiva. Per la loro caratteristica conformazione hanno la capacità di penetrare nell’organismo e proseguire all’interno di esso. Le vie di accesso di queste graminacee sono svariate; la più frequente è l’orecchio, all’interno del quale si arresta a livello timpanico da dove può essere facilmente estratta.
Sintomi
I problemi veri e propri si presentano invece quando l’ingresso della spiga si realizza attraverso la pelle oppure l’apparato respiratorio. Per ciò che concerne l’ultima ipotesi, dopo un periodo di tempo indeterminato il cane incomincia ad essere stanco, a volte febbricitante e la tosse è l’elemento determinante che ci deve fare sospettare l’ingresso del vegetale.
Diagnosi e cura
Un esame radiografico, seguito da una broncoscopia, a volte ci permette di risolvere definitivamente il problema, con il ritrovamento e l’estrazione del “forasacco”. Succede anche che il corpo estraneo, soprattutto se si interviene in ritardo, possa avere superato i bronchi; in questo caso, come nel caso dell’ingresso attraverso la pelle, il problema può diventare veramente insormontabile. Risulta intuibile da quanto suddetto che il tragitto diventa assolutamente imprevedibile e di conseguenza anche la localizzazione stessa.
L’approccio è senza dubbio chirurgico, coadiuvato dall’ecografia intraoperatoria.
Io personalmente seguo tutti i tragitti fistolosi realizzando una chirurgia piuttosto invasiva ed utilizzando il controllo ecografico nella speranza di poter individuare il frammento vegetale. Drasticamente possiamo affermare: ”fintanto che il vegetale non viene trovato le problematiche rimarranno e si perpetueranno nel tempo.”
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