La spalla è mantenuta in sede da un complesso sistema di stabilizzazione, rappresentato da legamenti, tendini, muscoli e dalla capsula articolare, che impedisce all’articolazione di compiere movimenti nelle diverse direzioni. Nel caso in cui però una di queste strutture venga danneggiata, in seguito a micro e macro traumi, l’instabilità articolare che si crea, rappresenta il punto di partenza di disturbi ortopedici.
Le Patologie
Le malattie tipiche dello sviluppo sono in parte condizionate da un’attività sportiva precoce o eccessiva, oltre ad essere espressione di una predisposizione genetica potenzialmente ereditaria. Le principali patologie a carico della spalla nel cane sono: l’osteocondrite dissecante (OCD), la displasia, l’instabilità e la tenosinovite bicipitale; la più rappresentata è senza dubbio l’osteocondrite dissecante che tende a colpire soprattutto i cani di razza grande-gigante a rapido accrescimento con apparente predilezione per i soggetti maschi. La lesione consiste in un distacco parziale di un lembo della cartilagine deputata alla crescita ossea in sede intrarticolare; questo frammento è responsabile di una forte infiammazione, molto dolorosa, che scatena nell’animale una zoppia.
Con il passare del tempo il lembo cartilagineo si può staccare definitivamente e restare libero nella cavità articolare; in questa fase della malattia i sintomi diminuiscono poiché viene a mancare lo stimolo infiammatorio e il proprietario ritiene erroneamente che il problema si sia risolto. Generalmente la zoppia appare più intensa al mattino o dopo un esercizio fisico prolungato; è importante non sottovalutare questo disturbo poiché la continua sollecitazione sviluppa un’artrosi, che si aggrava nel tempo a causa della distribuzione disomogenea dei carichi sulle diverse componenti articolari.
Prevenzione
Dal punto di vista della prevenzione si consiglia, nei cani a rischio, di effettuare precocemente (5 mesi circa) un controllo radiografico in anestesia generale. Nel caso in cui si evidenziassero anomalie o, con la crescita, la presenza di patologia conclamata, è raccomandabile l’intervento chirurgico, dove in artroscopia si effettuerà l’asportazione del frammento e la “pulizia” dell’osso interessato.